IL MAIS
GRANOTURCO (MAIS)
NOME SCIENTIFICO: Zea mays Famiglia: Graminacee NOMI STRANIERI E DIALETTALI: Mélia (Dialetto di Quargnento) Quarantino, Ostenga (Piemonte), Meliga, Granon (Liguria), melega, formenton, carlon (Lombardia), sorgo turco (Veneto), furmintun, Lalghein (Emilia), furmintô (Romagna) granone, frumentone (Toscana) granone (Abruzzi), migghiu, rodindia (Calabria), granudinnia (Sicilia) trigu de indias , cigilianu (Sardegna). mais e blé de Tourquie per i francesi; corn o maize o Indian corn per gli inglesi; Mais o Turkischer o Weize o Welschor per i tedeschi; mais e tigro de la India per gli spagnoli
DESCRIZIONE: è indubbio che il mais sia arrivato a noi con Cristoforo Colombo, mentre era coltivato da 7.500 anni nel Nuovo Mondo, e che dal Nuovo Messico, dove è stata trovata la qualità con la datazione più antica, la sua coltivazione si sia estesa nell'America centro meridionale fino al Nord, alla regione dei Grandi Laghi. Appena arrivato nel Vecchio Mondo, il mais era coltivato solo nei giardini dell'Andalusia, di Francia e Italia. La coltivazione tardò a farsi strada, tanto che nel 1646, nella prima edizione dell'Economia del cittadino in villa, il Tanara lo descriveva perfettamente affermando che non lo si coltivava poiché richiedeva un terreno grassissimo, perciò era più conveniente ripiegare sulla canapa per avere maggiore profitto. In Germania il mais arrivò dall'Italia, così nei paesi mediterranei. Ma perché "grano turco"? Secondo una versione tra le più accreditate, la coltivazione del mais iniziò in Andalusia ad opera degli agricoltori arabi rimasti in Spagna e che, sempre ad opera, loro sia giunto in Turchia, dove era conosciuto e coltivato con il nome di kukuruz. Gli italiani, con i loro commerci, lo riportarono in Europa. Contemporaneamente i portoghesi facevano conoscere il mais nelle loro colonie, e si deve a loro se è conosciuto in tutto il continente nero, giungendo nei territori meridionali dell'Asia fino in Cina nella seconda metà del 1500. Nel 1775 il mais fu trovato anche in Giappone, e non è chiaro se sia arrivato portato dai missionari o dal Messico per qualche… via traversa. Negli anni in cui si diffondeva nei nostri territori, Linneo ne introduceva la denominazione botanica latina "Zea mays". Nel IV libro dell'Odissea, Omero accenna due volte ad un cereale chiamato "zea", nome che si ritrova anche presso i latini per indicare un grano primus antiquis Latio cibus come lo definiva Plinio, sicuramente qualcosa di diverso dal mais, e lo sapeva anche lo svedese Linneo, il quale, però, lo volle considerare "pianta della vita", così come Omero e Teofrasto consideravano il loro zea. Il nome di mais ci arriva per la prima volta dal gesuita Acosta, e lo troviamo nella sua Storia naturale e morale delle Indie del 1590, riferita al Perù. In Perù viene usato il tipo di mais chiamato saarac per produrre la chicha, la birra di mais.
semina
concimazione
CRESCITA
Dopo una settimana dalla semina, il rivestimento del chicco si rompe per lasciare uscire la radichetta e la piumetta. Passano i giorni e spuntano altre radici e la piumetta si allunga. Dopo un mese spunta la terza foglia e le piantine, ben allineate, sono già visibili nel campo. Il fusto si alza, si allunga e si irrobustisce e crescono altre foglie. Il mais è una pianta erbacea annuale, unica appartenente alle monocotiledoni nella grande famiglia delle graminacee, cresce bene in terreno fertile e ben drenato, con piena esposizione al sole. Il fusto è semplice e raggiunge i 2-3 metri di altezza. Le radici sono le primarie da cui germina la pianta, secondarie o permanenti quelle provenienti dai primi nodi del fusto, aeree o avventizie quelle dei nodi più alti. In luglio compare sulla sommità della pianta una infiorescenza maschile detta volgarmente pennacchio,
mentre a metà del fusto, all'ascella della foglia compare la infiorescenza femminile o
pannocchia.
Quasi sempre c’è una sola pannocchia, a volte due o tre piccole. Solo nelle piante che producono mais da “pop corn” si possono contare sette o otto piccole pannocchie. Curiosità: ci sono tipi di mais che producono un numero di pannocchie ridotto, ma ce ne sono altre, come il cosiddetto "duro", che arrivano a produrne fino a 23, mentre il "rostrato" va dalle 12 alle 19. (non coltivabile nelle nostre regioni). Le piante ricevono il calore e la luce del sole per tutta l’estate. I chicchi continuano ad accumulare sostanze nutritive.
RACCOLTA EPOCA: settembre-ottobre al 25-30% (insilata) Falcia-trincia-caricamento pianta intera al 35-37% di umidità + insilamento (silomais) A maturità raggiunta, l'infruttescenza è costituita da un tutolo legnoso sul quale sono inserite le cariossidi disposte in file pari e in numero che varia da 8 a 24, ma se ne trovano anche di 4 o 48. Il coltivatore prende un seme e cerca di scalfirlo con un’unghia, se il seme resiste e l’unghia non lascia alcun segno è proprio tempo di raccolta.
uso Nelle nostre regioni conosciamo per lo più il mais color del sole, ma esistono varietà dai chicchi blu, viola, rosso, rosa e nero, con anelli, macchie o strisce di vari colori. la diversità del colore è dovuta a concentrazioni diverse di carotenoidi e flavonidi contenuti nello strato esterno del chicco. Il mais, è una componente importante nell'alimentazione umana, e anche per il bestiame, anche se la sua composizione chimica non è completa come quella del frumento o grano. L'uso del mais ha il potere di rallentare il funzionamento della tiroide, agisce come moderatore del metabolismo. Con il grano dolce americano si preparano i pop corn, Dal germe si ottiene un olio che, come quello del girasole, svolge un'azione ipocolesterolemizzante. Il mais è usato anche nella fabbricazione di liquori.
a scopo terapeutico vengono usati gli stimmi, o barbe o capelli di frumentone, che fuoriescono dalle pannocchie, più raramente la farina:
- raccogliere gli stimmi o barbe tra luglio e agosto, far seccare (è indifferente se al sole o all'ombra), conservare in barattoli di vetro o porcellana in luogo ben asciutto. Se raccolte tra agosto e settembre sono meno efficaci. PREPARAZIONI: Infuso: in un litro di acqua bollente lasciare in infusione per mezz'ora 20-30 g di stimmi essiccati, filtrare e bere a tazze nel corso della giornata. Decotto: in una tazza d'acqua bollire per 5 minuti un cucchiaino di stimmi essiccati e sminuzzati (30 g in due litri d'acqua), lasciate intiepidire, filtrare e assumere secondo le indicazioni. Tintura: si compera in erboristeria, oppure macerare 20 g di stimi essiccati e sminuzzati in 80 g di alcol a 60°. Dopo dieci giorni filtrare e conservare in una bottiglia di vetro scuro. La dose è 2 cucchiai nel corso del giorno, diluiti in poca acqua o tisana a piacere, consigliata la bardana. SALUTE Calcoli renali, insufficienza renale, ritenzione dei liquidi, gonfiori delle gambe dovuti a patologie cardiache o gravidanza, nefrite, infiammazione delle vie urinarie: 3-4 tazze, o anche di più, di infuso di stimmi, oppure 4-5 tazze al giorno di decotto. L'azione è così efficace che durante le 24 ore la diuresi è quasi quadruplicata senza che i reni si affatichino. Altrimenti prendere 4-5 cucchiaini di tintura diluita in poca acqua calda o altra bevanda. Dolori artritici, reumatismi, gotta: come sopra. Eruzioni cutanee, ferite, piaghe o ulcere: per un'azione antinfiammatoria ed accelerare il processo di cicatrizzazione applicare direttamente sulle zone interessate cataplasmi d'infuso o di decotto il più caldo sopportabile e lasciare agire fino a raffreddamento.
AMIDO DI MAIS: è la farina bianca ottenuta dalla raffinazione del granturco. Viene comunemente indicato con il nome di maizena. Principi costituenti: proteine, grassi, carboidrati. Proprietà: energizzanti, analgesiche, antiemorragiche, emollienti, ipocolesterolemizzanti, ipoglicemiche, fluidificanti della bile, diuretiche e sudorifere che lo rendono particolarmente utile in caso di disturbi renali, dolori reumatici, artrosi e gotta. L'amido di mais per uso esterno è un ottimo emolliente, nutriente e sbiancante per la pelle.
BELLEZZA: Maschera ammorbidente, rassodante ed elasticizzante per il viso: adatta in particolare a chi prende il sole in modo disordinato o troppo brusco. Preparate una pastella amalgamando 3-4 cucchiai di farina gialla con olio di mandorle dolci. Quando è cremosa applicare e lasciare agire per mezz'ora, sciacquare con acqua tiepida. Pelle del corpo ruvida: riempire di farina gialla di granturco un sacchettino di stoffa a trama fitta, chiudere e usarlo per strofinare il corpo durante la doccia o il bagno. Crema ammorbidente ed emolliente per le mani: in una tazza di acqua di rose aggiungete mescolando fino a formare una pastella omogenea 40 g di amido di mais e 4 cucchiai di glicerina. Ponete il composto in un recipiente di terracotta e scaldate a bagnomaria e a fuoco basso finché non si rapprende. Togliete dal fuoco, lasciate raffreddare completamente, quindi aggiungete 4 gocce di olio essenziale di lavanda. Versate in vasetti di vetro con il tappo, utilizzare più volte al giorno, applicando sulle mani con un leggero massaggio che vada dalla punta delle dita al polso. Maschera sbiancante per l'epidermide: è una maschera adatta a tutte le pelli e a tutte le età, tranne che alle pelli eccessivamente aride. Mescolare 20 g di amido di mais con tanta panna liquida quanta ne serve per ottenere una pastella cremosa e densa. Applicare su viso e collo finché si sente la pelle "tirare". Toglierla delicatamente con un spugnetta umida, sciacquare con abbondante acqua tiepida, picchiettare con tonico e applicare una buon crema idratante. Può essere ripetuta una volta alla settimana con grande beneficio della pelle che risulterà luminosa, liscia e setosa.
ALTRI USI: L'AMIDO DI MAIS è usato sia nella confezione di prodotti da forno normali sia per quanti sono allergici al glutine, nella produzione di farine lattee, come addensante in salse casalinghe o industriali, nei cibi precotti. È usato anche dall'industria cartaria per migliorare la qualità dell'impasto, nell'industria farmaceutica come veicolo per molti farmaci, serve nella produzione di saponi e apretti, nell'industria petrolifera come lubrificante, in sostituzione all'orzo è usato nella produzione della birra. Quando in cucina si usa la maizena come addensante, proprio per la sua particolare composizione va tenuto presente che si deve aggiungere solo alla fine della cottura, poiché le bastano pochi minuti per cuocere. Va sciolta prima a freddo in poco brodo, latte o acqua, nella proporzione di un cucchiaio da minestra raso (10 g circa), per 500 g di preparato che si vuole rendere più corposo. Nella cucina casalinga, la maizena può sostituire totalmente o al 50% la farina normale nella preparazione di dolci da forno o budini. I
granuli di amido vengono estratti dai chicchi e trattati con gli enzimi
di due funghi (muffe): l’Aspergillus oryzae e Aspergillus
niger. Il pop corn I
chicchi fanno un suono "pop" quando vengono arrostiti,
perché quando la temperatura del chicco, riscaldato
dall’olio bollente, raggiunge il punto di ebollizione,
l’acqua contenuta si trasforma in vapore aumentando il
volume.
Caratteristiche NUTRITIVE del granoturco (mais)
Vediamo nel seguente tabulato il contenuto in nutrienti del mais, della farina di mais e dell’amido di mais, riferiti a 100 grammi di prodotto:
CURIOSITA': Il nome originale Maya del mais è Centli, derivato dalla Grande dea del mais Cicomecoatl o Sette Serpenti, mentre kuum significa grano macinato; in azteco si chiama anche xilotl, da cui deriva il nome della dea Xilonen o dea Giovane del mais crudo.
Del Mais ne anno parlato: Cristoforo Colombo - anno 1498 Nicola Scillacio - dicembre 1494 Remberto Dedoneo - anno 1566 Juan de Cardenas - anno 1591
Alcune opere Artistiche:
amedeo bocchi - il granoturco andreino ungari - natura morta con pannocchie
Anna Mariani - pannocchie dante vacchini - taglio del granoturco
Francesco Di Maura - Quattro pannocchie giancarlo amurri - pannocchie con brocca
giancarlo amurri - pannocchie con castagne gianfranco manara - campo di granoturco
noemi alvisi - pannocchie rosario vesco - pannocchie e pomodori
segalla - pannocchie |